venerdì 13 settembre 2013

PASSIFLORA

Le prime notizie di coltivazione in Italia della Passiflora sono riportate nel libro Erbario o Storia generale delle piante del nobile veneziano Pietro Antonio Michiel pubblicato tra il 1553 ed il 1565.

Forma chiara di Passiflora caerulea

  http://it.wikipedia.org/wiki/Passiflora

Morfologia

Hanno caratteristico fusto sottile, semilegnoso, spesso di forma
quadrangolare, cavo all'interno, molto ramificato; in Europa si coltivano prevalentemente le specie rampicanti, la più diffusa è sicuramente Passiflora caerulea, con i tipici fiori bianchi e azzurri. Le passiflore rampicanti sono a sviluppo abbastanza rapido e vigoroso, sono semisempreverdi: perdono perciò il fogliame nelle zone in cui il clima diventa particolarmente rigido durante l'inverno; mantengono il fogliame nelle zone in cui il clima invernale è mite.
Sviluppano nell'arco degli anni una vegetazione cospicua, che può superare i 5-6 metri di altezza, con lo sviluppo di alcuni metri di ramificazioni in una singola stagione vegetativa.
I sottili fusti presentano all'ascella fogliare dei viticci, con cui la pianta si aggrappa a qualsiasi sostegno che possa trovare. Il fogliame è di colore verde scuro, di forma palmata, trilobata, o anche imparipennata, sottile e leggermente opaco sulla pagina superiore.
I fiori sbocciano in successione per tutta la bella stagione, attirano farfalle e api, e in estate lasciano il posto a piccole bacche di forma ovale, commestibili in alcune specie; il frutto della passione è abbastanza particolare, all'interno della buccia coriacea delle bacche è contenuta una polpa non coesa, morbida, in cui annegano i semi, si consuma tutto, polpa gelatinosa e semi, con l'ausilio di un cucchiaio.
 
Le radici generalmente fascicolate, in alcuni casi sono carnose, a volte con produzione di polloni radicali, alcune specie come la Passiflora tuberosa hanno radici tuberose.
Possiedono un apparato radicale che si può sviluppare parecchio in profondità.
 

Coltivazione

La Passiflora caerulea è l'unica specie coltivata in Italia che sopporta il gelo invernale dei nostri climi. Originaria del Sudamerica, vigorosa pianta rampicante con lunghe ramificazioni dotate di robusti viticci che le permettono di ancorarsi facilmente a qualunque supporto, foglie persistenti o semi-persistenti, palmatofite a 5-7 segmenti, di colore verde scuro, fiori larghi anche 8–12 cm, attiniformi, ermafroditi, ascellari e solitari di circa 10 cm di diametro, di colore bianco-verdastro, con 5 petali bianco-rosati, 5 sepali che circondano una doppia corona di filamenti bianchi, blu, purpureo-scuro, lilla o violacei, che a loro volta circondano le antere dorate, 5 stami e gineceo con 3 carpelli dai grossi stimmi; fioriscono nei mesi estivi da giugno a settembre. I frutti sono bacche oblunghe globose edùli, con arillo carnoso contenenti numerosi semi.

Avvertenze

  • I frutti crudi di P. caerulea possono provocare nausea e vomito in seguito a ingestione. Contengono inoltre glicosidi cianogenetici con azione depressiva sul centro cardio-respiratorio.
  • In caso di elevato sovradosaggio si possono verificare lievi effetti di carattere allucinogeno.

Metodi di coltivazione

Non sono piante di difficile coltivazione se si tiene conto che sono piante di origine tropicale per cui sotto certi minimi di temperatura non possono essere allevate.
 
Le specie rustiche come la P. caerulea possono essere coltivate in piena terra o in vaso sui terrazzi, in posizione soleggiata e calda, con terreno fertile e sufficientemente fresco, avendo l'accortezza nelle regioni settentrionali di scegliere zone riparate dai venti freddi e prevedendo nei primi anni di vita una protezione dai geli invernali.
Tutte le specie ornamentali si prestano alla coltivazione in serra o negli appartamenti, richiedono ambienti caldi, luminosi, con una buona umidità nell'aria, concimazioni ogni 15 giorni nella bella stagione, con fertilizzanti liquidi, annaffiature abbondanti; in primavera rinvasare o rinterrare usando terriccio universale; si deve praticare una drastica potatura alla ripresa vegetativa, per mantenere un aspetto compatto alla pianta ed avere robusti getti fioriferi.
La Passiflora non sopporta in alcun modo i ristagni idrici nel terreno, pertanto sia in vaso che in piena terra è necessario aggiungere un po' di sabbia per migliorare la struttura del terreno al fine di garantire un rapido drenaggio delle acque in eccesso.
La moltiplicazione avviene per talea, propaggine o con la semina.

Esposizione

Pianta che necessita di essere esposta ai raggi diretti del sole.
Deve essere posizionata in posizione soleggiata, preferibilmente a sud. In ogni caso, la luce deve essere ottima e abbondante.
Se allevate in vaso, durante la bella stagione è opportuno che vengano portate all'aperto, una volta che le temperature si siano stabilizzate.
Gradiscono posizioni riparate senza troppo vento fissandole a dei tralizzi di legno ed è importante che ci sia sempre un buon ricambio dell'aria facendo attenzione alle correnti d'aria fredda che non sono in alcun modo gradite.
 
Annaffiature
Annaffiare ogni 15-20 giorni, quando il substrato risulta asciutto da alcuni giorni; è consigliabile evitare gli eccessi, evitando che le piante siano troppo esposte alle piogge.
Se coltivata all'aperto, al momento della sistemazione, abbiate cura di non metterla in corrispondenza di depressioni del terreno dove potrebbe accumularsi sia l'acqua piovana che l'acqua di irrigazione.

concimazione
Si consiglia l'utilizzo mensile di un concime apposito per piante fiorite, ricco in potassio e fosforo; in autunno le piante devono rinforzare i fusti e l'apparato radicale; i fertilizzanti autunnali sono abbastanza poveri in azoto, per evitare che lo sviluppo tardivo di nuova vegetazione renda la pianta troppo sensibile al freddo.
(http://www.giardinaggio.it/giardino/piante/passiflora2.asp)


CONCIMAZIONE
Dalla primavera e per tutta l'estate concimare ogni settimana con un concime liquido da diluire nell'acqua di irrigazione diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione.
E' importante non eccedere con l'Azoto se si vuole avere una pianta con una bella fioritura. Infatti in questo caso la pianta tenderà più a sviluppare le parti verde che i fiori. Viceversa alte dosi di Potassio favoriscono la fioritura. Pertanto sicuramente un buon concime  deve avere un rapporto Azoto, Fosforo, Potassio "1:1:2" fino ad arrivare a "1:1:5" secondo molti coltivatori.
Oltre all'Azoto, al Fosforo ed al Potassio (macroelementi) assicuratevi però che il fertilizzante che usate contenga sempre anche i "microelementi" quali  il Magnesio (Mg), il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
 (http://www.elicriso.it/it/come_coltivare/passiflora/#tecnica)





TIPO DI TERRENO - RINVASO
Se allevata in vaso, si rinvasa praticamente ogni anno, a marzo fino a che il vaso non ha raggiunto la dimensione di 25-30 cm dopo di che ogni anno si rimuove lo strato superficiale del terreno per circa 2,5-3 cm e si sostiutisce con del terriccio fresco.
Un buon terriccio è fondamentale per assicurare una florida crescita ed una buona fioritura. La prima cosa da tenere presente è che deve avere come caratteristica primaria la possibilità di consentire un rapido sgrondo delle acque in eccesso.

Se la pianta viene piantata all'aperto ed avete a che fare con un terreno argilloso, assicuratevi prima dell'impianto di fare uno scavo profondo e di mescolare al terreno della sabbia (circa il 30%) per migliorare il drenaggio ed assicurare che il terreno di scaldi rapidamente in primavera. Assicuratevi di sistemarla in una zona protetta, esposta a sud.
(http://www.elicriso.it/it/come_coltivare/passiflora/#tecnica)

 
POTATURA
La pianta può essere potata al momento del rinvaso o comunque in primavera per armonizzare la forma accorciando i fusti a 15-20 cm dalla base ed i rami laterali fino a 5-10 cm.
Anche nel caso della potatura non mi stancherò mai di ripeterlo: sterilizzare, possibilmente alla fiamma, le cesoie che utilizzate per tagliare soprattutto quando passate da una pianta ad un'altra.


MOLTIPLICAZIONE PER SEME
(http://www.elicriso.it/it/come_coltivare/passiflora/#tecnica)
Se pensate di utilizzare del seme prodotto dalle vostre piante, non indugiate a metterlo a germinare in quanto non durano a lungo e perdono abbastanza rapidamente la loro capacità germinativa o tendono ad allungare i tempi di germinazione.
Prima di procedere alla semina tenete i semi in ammollo per circa 12 ore in in acqua calda (e lasciare che si raffreddi). Alcuni semi verranno a galla, scartateli perchè sicuramente non sono stati fecondati ed utilizzate i rimanenti.
I semi vanno quindi seminati in una composta formata da una parte di terriccio fertile ed una di sabbia grossolana o perlite o vemiculite e vanno interrati molto poco (2-5 mm).

Il vassoio che contiene i semi va tenuto alla luce, in un luogo caldo (l'ideale sarebbe 8 ore a 30°C e 16 ore a 20°C o se questo non è possibile cercate di mantenere la temperatura costante a 26°C). E' fondamentale che il terriccio sia costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione.
Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente (o con una lastra di vetro) che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Il foglio di plastica va rimosso ogni giorno per controllare il grado di umidità del terreno e togliere la condensa. Una volta che i semi hanno germogliato (il tempo è variabilissino da poche settimane ad alcuni mesi), si toglie il telo di plastica e si sposta la cassetta in una posizione più luminosa (non sole diretto).
Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre. Individuatele ed eliminatele in questo modo garantirete più spazio alle piantine più robuste.
Una volta che le piantine saranno sufficientemente grandi da essere manipolate si trapiantano in vasetti singoli. Se devono essere trapiantate all'aperto, aspettate la primavera successiva e fate passare alla pianta il primo inverno in ambiente protetto.
Il tempo che la pianta inizi a produrre i primi fiori è variabilissimo ma sicuramente qualche anno.


vedi anche
http://www.ehow.com/how_7302518_plant-physalis.html

Avversità

  • Soffre i geli invernali.
  • Marciume floreale favorito da esposizione al freddo e da carenze nutritive.
  • Condizioni ambientali sfavorevoli, come eccessi di umidità o temperatura eccessiva dei locali nella stagione invernale, nelle specie coltivate in appartamento o in serra favoriscono gli attacchi di Cocciniglia oleosa, di Acari, nonché Tripidi e la Mosca bianca.

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